Provincia autonoma di Trento

Servizio civile, aumentano i compensi per i ragazzi

Approvati i nuovi criteri di gestione su proposta dell’assessore Mirko Bisesti
Elasticità, semplificazione, operatività sono le parole chiave alla base dei nuovi criteri di gestione del Servizio civile universale provinciale oggi approvati dalla Giunta provinciale su proposta dell'assessore all'istruzione Mirko Bisesti, nelle cui competenze rientra il coordinamento delle politiche a favore dei giovani.
Tra le novità vi sono la modifica del compenso per i partecipanti che passa dagli attuali 433,80 a 600 euro al mese, l’introduzione dell’obbligo del riconoscimento di un buono pasto nel caso sia prevista attività sia mattutina che pomeridiana e l'indicazione del numero minino dei partecipanti nella fase di raccolta di adesione ai progetti.
"Il servizio civile rappresenta per i nostri giovani un'opportunità di apprendimento e formazione - spiega l'assessore Mirko Bisesti - consente infatti loro di sperimentarsi in un contesto diverso da quello scolastico. Attraverso questi nuovi criteri di gestione puntiamo quindi a coinvolgere il maggior numero possibile di giovani e favorire la loro regolare conclusione del progetto. Per quanto riguarda le organizzazioni auspichiamo che i nuovi criteri favoriscano la raccolta di un maggior numero di proposte progettuali e rendano più agile la gestione del servizio civile".

I nuovi criteri di gestione
Il Servizio civile è stato istituito con la legge provinciale sui giovani del 2007, modificata nel 2013 con l'introduzione del Servizio Civile Universale Provinciale (SCUP), le cui linee guida per la corrente legislatura sono state approvate nello scorso mese di giugno.
I nuovi criteri di gestione confermano e rafforzano i punti di forza che hanno caratterizzato l'esperienza del Servizio civile universale provinciale (SCUP), che consistono nella capacità di cogliere la domanda proveniente dal mondo giovanile e rispondere in modo puntuale, con modalità caratterizzate da elasticità, flessibilità, adattabilità, pur nella necessaria e doverosa trasparenza, correttezza ed imparzialità.
Tra le principali novità segnaliamo:
- la modifica della quantificazione del compenso per i partecipanti, che passa dagli attuali 433,80 a 600 euro al mese;
- l'introduzione dell'obbligo del riconoscimento di un buono pasto nel caso sia prevista attività sia mattutina sia pomeridiana. Nei precedenti criteri era lasciata libertà all’organizzazione di riconoscere o meno questo benefit;
- il numero di partecipanti e i criteri di attivabilità: mentre in passato ogni progetto definiva un numero di posti unico, si passa a chiedere l’indicazione di un numero minino di partecipanti a fianco del numero massimo, con la specificazione dell'attività prevista, degli obiettivi assegnati e del percorso di apprendimento nelle due casistiche che possono porsi in fase attuativa. Il vincolo di attivabilità viene ad essere quello di aver individuato un numero di giovani idonei pari al minimo previsto dal progetto. 

I numeri del Servizio civile 2019
I numeri confermano la validità del servizio civile. Nel 2019 sono stati 348 i giovani avviati al servizio civile; 695 gli iscritti, 28 le giornate formative rivolte ai tutor; 160 le giornate di formazione generale per i giovani, con 4168 presenze; 303 le proposte progettuali e 230 le organizzazioni coinvolte.
Non sono mancati gli interventi nelle scuole, la “Giornata delle organizzazione di servizio civile” e gli “Stati generali del servizio civile” per far dialogare le varie componenti del sistema (giovani, organizzazioni, ufficio).