Provincia autonoma di Trento
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Tappa 5 FOLGARIA - venerdì 25 agosto 2023

Tra i forti dell’altopiano di Folgaria

La quinta tappa di CamminaSCUP 2023 sul Sentiero della pace è dedicata alla scoperta dei forti austriaci e di tutto il sistema difensivo dell’Alpe cimbra da Folgaria a Serrada. Un ulteriore scenario e tassello da aggiungere al nostro trekking che è anche una forma di “esercizio della memoria collettiva”. Per presentare ciò che resta della Grande guerra ci accompagnerà oggi Fernando Larcher, che da anni opera nel settore.

Arriviamo alle 9.30 a ridosso di Forte Cherle che domina imponente sull’altipiano di Lavarone, offrendoci una vista inusuale sulla Vigolana. L’esperto ci spiega la funzione di quest’opera, che è in linea con gli altri forti dell’altipiano e fronteggia esattamente le linee che erano presidiate dai soldati italiani. Purtroppo, come quasi tutti, è stato sventrato in epoca fascista per recuperare il metallo utilizzato per la costruzione.

Torniamo in pullman sui nostri passi per fermarci in località Ortesino e di qui iniziamo a camminare.

Seguendo l’ampia strada forestale entriamo nel bosco e cominciamo a salire. In circa 30 minuti arriviamo al rifugio “Stella d’Italia”: è l’ultima possibilità di rifornimento d’acqua fino a Serrada e ne approfittiamo per rifocillarci.

A breve distanza si trova il secondo forte che incontreremo oggi: Forte Sommo alto. Più piccolo di Forte Cherle, esso fungeva da struttura di collegamento tra Forte Cherle e il forte Dosso del Sommo. Il forte è ancora dotato di diverse gallerie profonde che portano a postazioni distaccate per mitragliatrici: guidati da Fernando ci inoltriamo per una di esse scendendo svariati metri nel cuore della terra: riviviamo il senso di claustrofobia che dovevano vivere i soldati di stanza in questi forti, lungo un corridoio umido e freddo. Sbuchiamo più in basso e fuori ci attende uno sbalzo termico non indifferente: il caldo inizia a farsi sentire.

Ci muoviamo verso passo Coe imboccando una scorciatoia che taglia la strada forestale. Siamo in salita e paghiamo lo scotto dell’afa di metà giornata.

Superiamo il rifugio “Camini”, chiuso al pubblico, che sta in una posizione decisamente panoramica su Fondo grande, Fondo piccolo e la stesso capoluogo di Folgaria. Attraversiamo la strada provinciale 143 e ci sistemiamo all’ombra accanto alla piccola cappella del Sacro Cuore, un’edicola votiva innalzata da un privato per ricordare i caduti di tutte le parti in conflitto nelle due guerre mondiali.

La pausa per il pranzo è decisamente refrigerante e rilassante, quello che ci voleva per ripartire in salita verso il terzo forte di giornata: forte Dosso del Sommo.

Risaliamo una cresta che costeggia la valle di Terragnolo: dal passo della Borcola alla sede comunale, è il panorama che ci accompagnerà fino al nostro arrivo a Serrada. Davanti a noi delle ridotte a gradoni preannunciano l’inizio della fortificazione: Larcher ci spiega come in origine queste in superficie fossero ricoperte di reticolati e filo spinato.

Il sentiero si inerpica sulla parte nascosta del Forte, quella massicciamente bombardata dagli italiani nel primo anno di guerra. Arriviamo davanti alla facciata principale, punto più alto del nostro giro dove possiamo capire dalla grandezza del rudere del forte perché questo fosse il più grande di tutto il fronte italo-austriaco.

Comincia la discesa per un sentiero a tratti ripido, che dopo un’oretta ci introduce in un altro settore molto suggestivo: la Forra del lupo. Si tratta di una forra naturale, fortificata dalle truppe imperiali. È ricchissima di manufatti militari. In alcuni tratti sono state poste delle foto d’epoca che consentono il confronto tra ieri ed oggi.

Arriviamo a Serrada nel tardo pomeriggio e siamo accolti presso la struttura sportiva dall’assessora comunale Stefania Schir, che ha allestito una bicchierata con la collaborazione della Pro loco. Alla piccola cerimonia di conclusione della giornata intervengono anche due rappresentanti della cooperativa “Villa Maria”, organizzazioni di servizio civile con sede a Volano.

L’assessora Schir ricorda la sua personale esperienza di giovane in servizio civile, che l’ha molto aiutata ad inserirsi nell’attuale posto di lavoro.

Le rappresentanti di “Villa Maria” sottolineano il senso che la presenza dei/delle giovani in servizio civile ha per l’insieme della loro attività.

Si chiude con il ringraziamento all’esperto, che ci ha accompagnato per la camminata di oggi, penultima tappa di CamminaSCUP23. Domani saremo sul monte Zugna.