Provincia autonoma di Trento
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Tappa 1 TONALE - lunedì 21 agosto 2023

Là dove comincia il Sentiero della pace

La giornata è davvero splendida, il tempo è sereno e le montagne si stagliano nel cielo terso, offrendo splendidi panorami che allietano il lungo viaggio in pullman da Trento al passo del Tonale.

Il gruppo è composto da 40 persone, tutti giovani in servizio civile o che lo hanno fatto e alcuni adulti (genitori e collaboratori dell’Ufficio Servizio civile).

Durante il viaggio viene consegnata a tutti la “credenziale”, il tagliando da far timbrare al termine di ogni tappa, per documentare il percorso svolto. L’omaggio che - secondo tradizione - CamminaSCUP porge a tutti i partecipanti quest’anno è un berretto brandizzato SCUP, di colori sgargianti.

Al passo incontriamo la nostra guida di oggi. Poiché CamminaSCUP si articola quest’anno sul Sentiero della pace, che percorre la linea del fronte della Prima guerra mondiale, abbiamo chiesto ad un esperto di ogni zona di accompagnarci per spiegare ciò che vedremo.

Per il Tonale abbiamo avuto la cortese disponibilità di un giovane laureato del posto che da anni si dedica alla montagna e allo studio sul campo degli avvenimenti locali della Grande guerra. Da poco ha pubblicato un voluminoso volume, corredato di molte fotografie.

Dopo la sua introduzione di fronte al mausoleo dove giacciono i corpi di un migliaio di soldati, ci si mette in marcia. Il gruppo è guidato dai capogita ed è chiuso dalla bandiera di CamminaSCUP, portata da una partecipante.

Costeggiamo il Monticello, la bassa montagna che chiude la valle del Tonale sul lato meridionale, per comoda strada forestale in leggera discesa nel primissimo tratto e poi in decisa salita fino ad una galleria che immette nella sontuosa valle di Cima Presena. La montagna campeggia di fronte ed è la prima della corona di 3000 che arrivano fino all’Adamello.

Il caldo comincia a farsi sentire: la giornata è data come una delle più roventi dell’estate.

Nel punto di intersezione tra la strada sterrata e il sentiero, la nostra guida ci illustra i metodi e gli strumenti che gli eserciti in campo utilizzavano per il trasporto dei materiali fin sulla cime delle montagne: strade per i carri, mulattiere, teleferiche. Sono state compiute vere opere di ingegneria per attrezzare alla guerra le montagne!

Riprendiamo il cammino, costeggiando un ruscello che si allarga a formare un laghetto rilassante. Il sentiero si fa più ripido ed è molto sassoso. Un tempo era una strada d’alta quota, ne rimangono solo alcuni tratti.

Il vallone che stiamo risalendo è stretto e la calura si fa sentire, anche grazie al riverbero delle rocce. La salita è faticosa.

Ci fermiamo a riposare, mentre la nostra guida descrive le numerose battaglie (soprattutto nel primo e nell’ultimo anno di guerra) che si sono combattute in questa zona. Questo racconto, pur storico e quasi asettico, mostra ancora una volta l’assurdità della guerra, che - in questo caso - ha divorato migliaia di vite umane per conquistare, perdere, riconquistare null’altro che mucchi di sassi.

Si arriva all’area destinata al casermaggio delle truppe, che è proprio sotto il passo. Dopo aver scollinato, si viene colpiti dall’enorme costruzione della funivia, con una visione lunare della montagna lisciata e scavata per ricavare le piste da sci. Uno scempio che ha deturpato il grande anfiteatro dove a stento sopravvive un ghiacciaio trasformato in pista da sci.

Ci godiamo il meritato riposo sulle panche del bar della funivia. Visitiamo il piccolo museo ricavato nella grotta di arrivo di una teleferica e raggiungiamo in pochi minuti le trincee dei due schieramenti, distanti non più di 30 metri l’una dall’altra.

Ci soffermiamo brevemente di fronte ad un dimesso e semiabbandonato “monumento alla fratellanza” (?). È davvero difficile connettere questa parola ai massacri avvenuti tra questi massi.

Intraprendiamo la via del ritorno per lo stesso percorso della salita, confortati dal fatto che alcune nuvole fanno da schermo al sole e rendono il cammino meno cocente. In discesa è più facile l’incontro e il dialogo: è una bella opportunità per conoscere persone nuove e per scoprire idee ed esperienze.

Abbiamo camminato per 14 km con un dislivello positivo di circa 800 metri.

Nel viaggio di ritorno si provvede al timbro delle credenziali e alla proclamazione dei vincitori del contest fotografico: le foto dei partecipanti votate dai follower della pagina Instagram del servizio civile provinciale.

Torniamo a casa che è già buio ma siamo tutti molto soddisfatti della prima giornata di CamminaSCUP23.

Domani, martedì, ci aspetta la val di Gresta.