Provincia autonoma di Trento
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Tappa 2 - diario del 23 agosto 2022

Gli incredibili panorami dall’Altopiano di Lavarone

Anche oggi il cielo è sereno e limpidissimo. Alle 8 da Trento partiamo con l’autobus in 27. Insieme ai giovani in servizio civile oggi ci sono quattro rappresentanti di un’organizzazione di servizio civile, l’Istituto comprensivo Aldeno Mattarello, con la presenza anche della dirigente scolastica.

La camminata prende avvio dal paese di Luserna, che raggiungiamo in autobus dopo un viaggio abbastanza lungo. Oggi il paese è tutto un brulicare: c’è il mercato sulla piazza, arrivano ben due pullman di ragazzi dei centri estivi, tutti i parcheggi disponibili sono occupati da auto di turisti. Ci ritagliamo un pezzetto del piazzale (con le nostre bandiere) per la cerimonia di partenza: distribuzione della “credenziale” a chi ne è sprovvist* e consegna dello scaldacollo, omaggio di quest’anno.

Siamo accolti dal vicesindaco e responsabile del museo cimbro, che ripercorre brevemente la storia e le tradizioni di Luserna, caratterizzata dall’uso della lingua cimbra, derivata dal tedesco, che è ancora parlata in questo minuscolo paese trentino.

La giornata tersa ci consente di godere di una vista mozzafiato sulle vicine valli venete e trentine, fino alla catena del Brenta.

Camminiamo su una strada forestale, pianeggiante e poi addirittura in discesa, che ci permette di raggiungere agevolmente l’incantevole frazione di Masetti. Riposiamo per qualche minuto e riempiamo le borracce nella fontana che si trova al centro di questo piccolo centro abitato.

Ora camminiamo sull’asfalto e in salita: procediamo lentamente ma in maniera regolare. Lo sforzo viene premiato perché un’altra fontana di fresca acqua zampillante ci accoglie all’arrivo a Malga Laghetto. Il luogo è ameno e bucolico, con una mandria di mucche al pascolo.

Riprendiamo la marcia su uno sterrato molto ombroso il che è senz’altro gradito a tutti. Ancora una piccola salita e siamo alla collina dove è stato costruito il “Drago di Vaia”. Si tratta di un’opera maestosa realizzata dall’artista trentino Marco Martalar utilizzando pezzi di legname recuperati dopo la terribile tempesta di Vaia.

Ci sono molto persone, adulti e bambini, e bisogna mettersi in fila per scattare una foto con il drago sullo sfondo. Noi siamo fortunati, perché possiamo avvalerci del drone, manovrato dal nostro videomaker.

Si è fatta ora di pranzo. Lasciamo l’affollata spianata del drago e ci addentriamo nel bosco dove troviamo un grande prato che fa al caso nostro, per di più con una bella visuale sulle Dolomiti e sui boschi vicini. Questa sarà la “sala pranzo” speciale per oggi. Ci sdraiamo sull’erba e gustiamo il nostro ghiotto e meritato pranzo al sacco.

Mangiare insieme è occasione per stringere amicizie, giocare e socializzare piacevolmente.

Dopo la pausa ci aspetta Forte Belvedere, nel comune di Lavarone. Lo raggiungiamo in un’oretta di un piacevole sentiero in discesa all’interno del bosco. Da lontano si intravvede una struttura maestosa che si staglia tra i rami degli alberi. Il Forte Belvedere, denominato dall’esercito imperiale “Werk Gschwent”, fu realizzato dall’ingegnere austriaco Rudolf Schneider tra il 1908 e il 1912, poco lontano dall’abitato di Óseli. Venne concepito come una struttura che potesse resistere ad ogni tipo di bombardamento. Diventato proprietà demaniale dopo la prima guerra mondiale, passò in più mani finché nel 1996 venne acquistato dal comune di Lavarone con un importante aiuto della Provincia autonoma di Trento. Ad illustrare la storia del forte provvede Francesco, esperto di storia che collabora con l’Ufficio Servizio civile. Non c’è tempo per la visita interna ma ammiriamo dall’esterno tutta la poderosa costruzione, che domina la Valdastico.

Scendiamo per il paese camminando in mezzo ai prati e raggiungiamo la frazione Gionghi di Lavarone. Qui, nel piazzale del Centro congressi, siamo accolti dalla bibliotecaria Morena, esperta di servizio civile per i tanti progetti gestiti nel tempo e dal sindaco, che ci dà il benvenuto e appone il timbro del comune sulle nostre credenziali.

C’è fermento perché è in previsione un evento del ciclo “Incontri d’autore”: si presenta un libro autobiografico di un autore trentino, Cristian Sighel, che racconta come lo sport lo abbia aiutato a vincere le difficoltà di una cecità dovuta a malattia.

In sala consiliare è stato preparato un apprezzatissimo e ghiotto buffet. Ne approfittiamo per dichiarare i vincitori del concorso fotografico tra i partecipanti e per eliminare i rifiuti che i camminatori hanno recuperato lungo il percorso.

La giornata è stata piacevole e anche molto leggera. Siamo riusciti a vedere dei posti incredibili e abbiamo rafforzato le nostre amicizie, costruendone di nuove. Oltre a questo, abbiamo avuto modo di godere di alcune bellezze paesaggistiche e naturalistiche del Trentino che rimarranno per sempre nel nostro cuore.

Domani si riparte alla volta di Molveno.