Provincia autonoma di Trento

L’esperienza non riesce ad insegnare dove non c’è desiderio di imparare

Una lunga intervista a Youness, giovane SCUP ad Impact Hub

Perché hai scelto quel progetto?
Ho scelto questo progetto dopo aver sentito parlare di Impact Hub da una mia compagna di università che aveva svolto il tirocinio e me ne aveva parlato molto bene. Quindi dopo essermi documentato un po' la mia scelta è ricaduta su questo progetto.

Quali erano le tue aspettative?
Sicuramente sono partito con una serie di aspettative e obiettivi, sia a livello di competenze e conoscenze sia a livello umano e di crescita personale. Per quanto riguarda le competenze e le conoscenze ero curioso di approfondire tutto il tema riguardante il mondo del coworking e delle loro community; un altro mio obiettivo era quello di conoscere meglio tutto ciò che riguardava l’aspetto della comunicazione ( social, newsletter, sito). A livello di crescita personale volevo mettermi in gioco e adattarmi alle sfide che comporta un ambiente lavorativo.

Cosa hai fatto per sceglierlo?
Ho aspettato che uscissero i progetti sul portale e ho visionato quelli che rispecchiavano i miei interessi. La scelta di aderire al progetto che alla fine ho individuato è avvenuta quindi in maniera naturale. Successivamente ho compilato e svolto tutte le pratiche burocratiche necessarie.

Come sei stata selezionato?
Sono stato selezionato attraverso un colloquio svolto in sede.

Come sei stato introdotto?
Sono stato introdotto con le consuete riunioni di aggiornamento che il team svolge settimanalmente. Per quanto riguarda gli hubber, ovvero coloro che frequentano lo spazio, con il tempo durante il mio turno di hosting hanno avuto modo di conoscermi.

Come ti hanno accolto?
Sono stato accolto con un grande entusiasmo e mi sono sentito sin da subito una risorsa all’ interno del gruppo.

Quali erano i tuoi compiti?
Mi sono occupato di due cose principalmente: gestione dello spazio di coworking e comunicazione.
Ho contributo alla gestione dei canali social della cooperativa, ho imparato e gestito la pubblicazione di contenuti sul sito, fatto numerose Newsletter per gli hubber sia mensili che settimanali, ho partecipato all’inaugurazione di un incredibile spazio di coworking a Levico, ho collaborato alla gestione dei canali di comunicazione di Informatici Senza Frontiere all’interno di un Festival che ha trattato la tematica delle tecnologie e svolto molte altre interessanti attività.
Per quanto riguarda il ruolo di hosting - per semplificare – si tratta di una sorta di receptionist sempre a disposizione che è anche responsabile della cura degli spazi.
Non tutto è andato bene, come è normale che sia, ci sono stati momenti di fatica e di difficoltà. Devo dire però che è anche grazie a questi momenti che si impara a reagire e si matura.

Cosa ti piaceva fare?
Mi piaceva realizzare le newsletter e pensare a strategie per migliorare le connessioni tra hubber all’interno dello spazio.

Cosa non ti piaceva fare?
Non c’era nulla che non mi piacesse fare. Diciamo che il discorso della programmazione e pubblicazione dei contenuti su facebook non mi entusiasmava molto.

Eri da solo? Se no, come ti sei trovato con gli/le altri giovani scup?
Ero l’unico aderente al servizio civile. 

Hai in mente di fare la certificazione delle competenze?
Ho iniziato il percorso della certificazione delle competenze, ma al momento è in stand by.

Che ne pensi della formazione generale?
Penso sia stata una grande opportunità di confronto ma soprattutto un’occasione di ascolto di diverse tematiche spiegate ed illustrate da grandi esperti nel panorama Trentino.

E di quella specifica?
Il discorso della formazione generale vale sicuramente anche per quella specifica. Mi piace sottolineare e valorizzare questa parola “occasione” perché è così. Si ha l’opportunità di imparare un qualcosa di nuovo e che almeno per me mi tornerà sicuramente utile anche in futuro.

Sei stato soddisfatto?
È stato un anno difficile a causa della pandemia, e Impact Hub si è dovuto reinventare tra protocolli di sicurezza, chiusure e altro. Molte attività di cui ho sentito solamente parlare non si sono potute fare, come le grigliate per la community e altre attività di animazione. Questo però non ha fermato assolutamente la mia curiosità e la voglia di vivere appieno questa esperienza, e proprio grazie a questo incredibile spazio ho potuto allacciare molti rapporti. Sono stato più che soddisfatto è stata un’esperienza incredibile. Certo, non tutto è andato bene, come è normale che sia, ci sono stati momenti di fatica e di difficoltà. Devo dire però che è anche grazie a questi momenti che si impara a reagire e si matura.

Consiglieresti ad un giovane di fare questa esperienza? Perché?
Ho già consigliato e ho ricevuto diversi messaggi da amici e amiche che hanno seguito sui social la mia esperienza di servizio civile. È un’opportunità unica ed irripetibile; la differenza la fa sicuramente l’attitudine di vivere questo percorso come un periodo di crescita individuale. A chi sceglierà di intraprendere un percorso di questo tipo dico: goditi tutti momenti, vivili in maniera serena e non aver paura di sbagliare perché è proprio questo lo spirito del servizio civile.

Ringraziamenti:
Ci tengo a ringraziare Marco (responsabile spazio) e Stefania (la mia Olp) per la pazienza e l’incredibile supporto, mi hanno trasmesso molto e devo dire che sono cresciuto con loro sia professionalmente che umanamente. Un grande ringraziamento va anche alla Cooperativa per avermi dato questa possibilità e per avermi scelto. 

 “L’esperienza non riesce ad insegnare dove non c’è desiderio di imparare”