Provincia autonoma di Trento

È un’esperienza che ti aiuta a capire cosa ti piace e, perché no, cosa non ti piace fare.

Laura ha svolto il suo progetto presso il CAM – Consorzio Associazioni con il Mozambico.

Sono Laura e ho svolto il mio anno di servizio civile presso il CAM – Consorzio Associazioni con il Mozambico.

Ho scelto questo progetto in particolare perché, dopo un’esperienza di tirocinio in Mozambico durante l’ultimo anno di università, mi sento molto legata a questa Terra. Inoltre, l’ambito della comunicazione mi ha sempre attratta nonostante non sia stata oggetto dei miei studi e con questo progetto ho avuto modo di unire le due cose.
Quando ho iniziato il mio anno di servizio civile non avevo grandissime aspettative, mi trovavo in un periodo della mia vita diciamo così di stallo. Mi ero trasferita a Trento da poco quindi non conoscevo nessuno che potesse raccontarmi della sua esperienza personale; possiamo dire che mi sono buttata. Sicuramente l’idea era quella di conoscere più a fondo il mondo della comunicazione e della cooperazione internazionale della quale, in passato, avevo avuto solo un piccolo assaggio.

Sceglierlo è stato semplice: seguivo l’associazione già da un po’ tramite il loro sito e i loro canali social e quando ho visto che offrivano questa opportunità non ho avuto dubbi e mi sono candidata.
Sono stata selezionata tramite un colloquio individuale che è servito a valutare il mio curriculum e il mio interesse per il progetto.
Sono stata accolta benissimo fin da subito da tutto lo staff, ho un ricordo molto bello del picnic al parco che è stato organizzato per il mio primo giorno di servizio.

I miei compiti principali erano quelli di gestire le pagine social dell’associazione, curandone il piano editoriale e i contenuti, di produrre vari materiali di comunicazione come volantini, cartoline ecc. e di supportare l’organizzazione di eventi sul territorio trentino.
Mi piaceva molto la parte creativa del mio lavoro, il dover produrre contenuti sempre nuovi e accattivanti. Anche il dover sempre essere aggiornati e in contatto con tutti i colleghi degli altri uffici dell’associazione per raccogliere e condividere informazioni era molto stimolante.
Devo dire che non c’è qualcosa che non mi è piaciuto fare, se proprio devo trovare qualcosa forse la parte più legata all’informatica quindi archiviazione dei dati, gestione del server e cose di questo tipo.

Non sono mai stata sola, durante il mio anno di servizio civile ho incrociato i percorsi di diversi/e giovani che come me avevano scelto il CAM, anche se in ambiti diversi. Con loro è sempre stato bello condividere esperienze, momenti e innumerevoli caffè durante le pause!

Ho iniziato il percorso della certificazione delle competenze ed è in corso d’opera. Ho scelto di farlo perché è una competenza nuova per me e credo che possa arricchire il mio curriculum universitario.

Sulla formazione generale ho pareri contrastanti. Ho trovato piuttosto pesante la modalità online: purtroppo è difficile riuscire a instaurare connessioni con le persone tramite uno schermo, ma d’altro canto per via della pandemia non c’erano alternative. Quando finalmente sono riprese le formazioni in presenza, le ho trovate stimolanti, soprattutto grazie al confronto che nasce con gli/le altri/e giovano in servizio civile sui temi affrontati. Quando possibile, ho sempre cercato di scegliere temi coerenti con il mio progetto in modo da rendere l’esperienza più completa.
La formazione specifica è stata molto varia e completa, indispensabile nei primi tempi per entrare nell’ottica dell’associazione e nel corso dei mesi per sviluppare le proprie attitudini e accrescere le proprie competenze.

Sono stata molto soddisfatta della mia esperienza, ho imparato davvero tanto e il vedere come, alla fine del mio percorso, mi sentivo davvero parte di un gruppo e come riuscivo a svolgere le mie mansioni in quasi totale autonomia mi ha resa felice ed orgogliosa di me stessa.

Consiglierei il servizio civile senza dubbio, per vari motivi. È un’esperienza che ti aiuta a capire cosa ti piace e, perché no, cosa non ti piace fare. Io ad esempio ho capito che il mondo della comunicazione mi piace da matti e vorrei farlo diventare un lavoro vero e proprio, magari coniugandolo con quello che è l’ambito dei miei studi universitari. Ti permette di creare delle reti, sia con altre associazioni trentine sia con altri/e giovani in servizio civile. Ti permette di sviluppare delle competenze spendibili nel mondo del lavoro. Ultimo ma non per importanza, a differenza di molti stage e tirocini che spesso non vengono pagati il compenso mensile dello SCUP aiuta a rendersi più autonomi a livello economico che male non fa.