La militarizzazione del territorio
Venerdì 4 agosto una folta rappresentanza di coloro che parteciperanno a CamminaSCUP si è ritrovata al Forte di Cadine (la cui denominazione originaria era “Tagliata del Bus de Vela”) per il primo dei due incontri di preparazione.
L’obiettivo di queste due proposte formative (che ricadono in orario di servizio per chi sta facendo il servizio civile) è quello di farci un’idea un po’ precisa di cosa è stata la Grande guerra in Trentino.
Luca Caracristi, storico che opera all’interno della Fondazione Museo storico del Trentino, ci ha fatto da cicerone spiegandoci tutto sulla costruzione del forte, la sua funzionalità, il suo scopo, le vicende che lo hanno interessato.
Il Forte venne costruito tra il 1860 e il 1861 da Gustav Hermann, maggiore del genio militare di Trento. Aveva il compito di bloccare l’accesso a Trento e alla valle dell’Adige.
È, in realtà, una «tagliata stradale» in conci di pietra calcarea, dotato di casematte per l’artiglieria e fuciliere. La via d’accesso alla città non era chiusa solo da un portone, ma dall’intera costruzione: è questo che rende unico il Forte di Cadine.
Alcuni spazi di servizio sono interrati: percorrendo una galleria si raggiungeva una postazione d’artiglieria in barbetta. Era collegato con il soprastante Doss di Sponde attraverso una strada militare.
Disarmato nel 1915, servì in seguito come controllo stradale; durante la seconda guerra mondiale fu occupato dai tedeschi. Nel 1949 venne abbandonato.
La Provincia autonoma di Trento ne ha curato il restauro, iniziato nel 2006, rispettando le tecniche costruttive originarie e ricostruendo in analogia le parti murarie mancanti.
Gli spazi del forte sono stati allestiti con un tavolo multimediale, un plastico dinamico, installazioni e pannelli esplicativi che illustrano i temi della Grande Guerra e del sistema fortificato trentino.
Guarda il
.Dopo aver analizzato l’esempio del Forte dove ci trovavamo, di dott. Caracristi, ha illustrato come era articolato il sistema difensivo costruito degli austriaci lungo i confini con l’Italia. Il numero e la consistenza delle opere è davvero imponente. Molte di esse saranno visitate durante CamminaSCUP23.