Volevo cogliere le potenzialità relazionali che offriva il progetto
Pamela Casagranda ha svolto un progetto presso la cooperativa Villa Sant'Ignazio.
In quale ente hai fatto servizio civile?
Sono Pamela e ho svolto il mio anno di servizio civile presso la cooperativa sociale Villa Sant’Ignazio.
Perché hai scelto quel progetto?
Conoscevo già Villa Sant’Ignazio in quanto ho svolto il mio tirocinio professionalizzante universitario (corso di laurea in servizio sociale) in questa realtà, presso la comunità d’accoglienza. Quell’esperienza mi ha portato a sviluppare interesse per la mission della cooperativa ed ho pensato che l’anno di servizio civile sarebbe stata l’opportunità giusta per conoscere meglio il contesto. Il progetto mi ha colpito per la sua varietà e la dinamicità delle attività proposte, che passavano dall’attività nel verde, alla cura degli spazi a quelle di relazione all’interno della comunità d’accoglienza e di Casa Orlando, realtà che si occupa dell’accoglienza di persone senza fissa dimora.
Quali erano le tue aspettative?
Le mie aspettative erano quelle di riuscire a cogliere le potenzialità relazionali che offriva il progetto e il contesto, entrando in contatto con diverse problematiche sociali pensavo che questa potesse essere una grande opportunità per formarmi a livello personale e trarre dei vantaggi per la mia futura vita professionale.
Cosa hai fatto per sceglierlo?
Ho scelto questo progetto monitorando le piattaforme social di Villa Sant’Ignazio, per valutare la possibilità di uscita di un progetto che fosse coerente con le mie esigenze, e il sito del sevizio civile universale, monitorando i progetti, anche quelli proposti da altre realtà per farmi un’idea su quelle che potevano essere le possibilità che offriva il territorio.
Come sei stato selezionata?
Sono stata selezionata tramite un colloquio di individuale, volto a valutare il mio interesse al progetto.
Come ti hanno accolto?
L’accoglienza è stata fin da subito positiva, agevolata dal fatto che conoscevo già la realtà e molto delle persone impiegate all’interno della struttura non ho avuto problemi ad integrarmi.
Quali erano i tuoi compiti?
I miei compiti erano molto vari, passavano dallo stare insieme agli ospiti della comunità di accoglienza e di Casa Orlando, per supportarli nelle attività di vita quotidiana e per passare insieme il tempo libero. Attività di cura degli spazi esterni ed interni della comunità e di Casa Orlando. Nel corso dell’anno i compiti sono cambiati e le responsabilità sono aumentate, questo per me è stato molto motivante e gratificante.
Cosa ti piaceva fare?
Mi piaceva molto stare con gli ospiti, passare del tempo con loro, supportarli ed ascoltarli. Condividere con loro un pezzo delle nostre vite è stata la parte più bella di questa esperienza.
Cosa non ti piaceva fare?
Non riesco a pensare ad un’attività che non mi abbia soddisfatto, tutte hanno avuto un senso all’interno di questo percorso e mi hanno stimolata.
Eri da sola? Se no, come ti trovi con gli/le altri giovani scup?
La mia esperienza è stata condivisa con un altro ragazzo in servizio civile. Condividevamo lo stesso progetto e quindi passavamo molto momenti insieme, questa è stata per me un’opportunità di confronto e supporto molto importante, grazie al fatto che tra di noi si è instaurato un bel rapporto di amicizia. All’interno della struttura ci sono stati altri ragazzi in servizio civile con i quali ho sempre avuto un bel rapporto.
Hai fatto la certificazione delle competenze?
No perché essendo già laureata non la ritenevo necessaria ai fini del mio percorso lavorativo futuro.
Che ne pensi della formazione generale?
La formazione generale è importante, specialmente quando le formazioni proposte sono coerenti con le attività che si svolgono all’interno dell’ente.
E di quella specifica? (senza andare nei dettagli)
Molto importante per conoscere le realtà e rimanere legati ad essa, grazie alla condivisione di momenti formativi con gli operatori sociali.
Sei stato/a soddisfatto/a?
Sono stato molto soddisfatta di questa esperienza perché ha rispettato le mie aspettative.
Consiglieresti ad un giovane di fare questa esperienza? Perché?
Consiglierei questa esperienza perché è stato per me un anno pieno di emozioni e di conferme. Le difficoltà non sono mancate per via della relazioni importanti che si instaurano in questo contesto, però questo è sempre stato uno stimolo per me, e sono sicura che potrebbe esserlo anche per altri giovani.
Ho avuto la conferma di quello che vorrò essere nella mia vita futura è quella sarà la direzione che vorrò prendere professionalmente.