Tutto ciò che ho appreso potrò sfruttarlo anche in futuro
Teresa racconta il suo percorso di servizio civile presso la Fondazione Famiglia materna.
Ho fatto il servizio civile presso la Fondazione Famiglia Materna di Rovereto, all’asilo nido FreeWay, con bambini dagli 0 ai 3 anni.
Ho scelto questo progetto perché mi piacciono i bambini e non avendo mai avuto l’occasione di occuparmi di bambini molto piccoli (dagli 0 ai 3 anni) volevo fare esperienza, mettendomi in gioco in un ambiente completamente nuovo.
Mi era stato mandato un messaggio su WhatsApp in cui si parlava dei vari progetti che sarebbero partiti a giugno 2021, così li ho guardati tutti, ho selezionato quelli che mi interessavano di più e quelli che credevo mi avrebbero formata di più. Fin da subito, però, il progetto che ha colpito maggiormente la mia attenzione è stato quello all'asilo nido, per cui è stato il primo in cui mi sono candidata inviando il CV.
Dopo aver mandato il curriculum con la lettera di presentazione, l'associazione ha chiamato i quattro candidati per un colloquio in cui venivano poste domande per valutare in modo oggettivo l'esperienza di ciascuno con i bambini. Accettavano fino a tre persone, per cui la selezione è avvenuta tramite un sistema basato su punteggi.
Mi aspettavo che avere a che fare con i bambini non sarebbe stato facile, ero sicura che avrei incontrato varie difficoltà da superare, a partire dalla gestione dello stress, alla capacità di adattamento fino alla gestione dei compromessi. D'altro canto, le aspettative più positive riguardavano soprattutto la gioia del vedere i bambini crescere ed imparando tante cose, e volevo a mia volta impararne altrettante da loro.
Il primo giorno ho avuto un incontro in ufficio con l'OLP, la quale mi ha parlato dei regolamenti, del luogo di lavoro e dei bambini, mi ha presentato le colleghe e mi ha mostrato la struttura, spiegandomi anche quali prodotti andavano usati per le pulizie (specialmente per la situazione del COVID19).
Sono stati tutti molto accoglienti, allegri e gentili. Mi davano consigli su come comportarmi con i bambini e come migliorare in generale come persona, non mi buttavano giù e non mi hanno mai fatto sentire non considerata, anzi mi sentivo parte integrante del gruppo e mi hanno sempre dato una mano.
Il compito principale previsto dal mio progetto era occuparmi dei bambini, che avevano la priorità su tutto il resto. L'obiettivo primario era garantire il loro benessere, che non riguarda solo gli aspetti della cura e del cibo, ma anche della loro allegria. Rassicurarli, mantenere una routine ordinata, giocare con loro, calmarli, dargli da mangiare e pulirli. Mi è capitato di preparare delle decorazioni per gli ambienti dell'asilo, per esempio al cambio stagione, inoltre spesso ci si trovava alle prese con varie pulizie, che venivano suddivise tra tutte le colleghe per aiutarsi a vicenda.
Mi piacevano molto le attività ludico-creative con i bambini. Ho conosciuto molti giochi e progetti che non sapevo si facessero in un asilo, ed ho imparato a fondere tra loro diverse attività in modo creativo, ad esempio si può sfruttare l'immaginazione dei bambini per fargli vivere la storia di un libro durante l'attività fisica della palestrina. Vederli contenti facendo queste attività mi riempiva di gioia e soddisfazione.
A volte l’addetta alle pulizie non c’era, ed in quei casi bisognava fare più pulizie del solito. Di per sé non era un grosso problema, dato che mi piace pulire e ordinare, ma sottraeva molto tempo dallo stare con i bambini.
Nel progetto ero da sola, ma mi è capitato di parlare con uno dei giovani SCUP che faceva un progetto analogo al mio, nella sede di Riva del Garda. Ogni tanto mi raccontava come andavano le cose per lui o ci scambiavamo delle opinioni sul metodo lavorativo.
La formazione generale è un'opportunità enorme per i giovani del servizio civile. Si possono apprendere cose utili per la costruzione del sé e formarsi in molti altri ambiti, tutto gratuitamente. Credo sia molto importante crescere e non limitarsi solo alle formazioni che riguardano il progetto specifico. Sono contenta delle formazioni che ho fatto (ed avrei voluto farne di più) perchè mi hanno permesso di imparare molte cose che altrimenti, probabilmente, non avrei mai avuto l’occasione di sapere.
Le formazioni specifiche, nel mio caso, hanno subito dei cambiamenti per adattarle di più all’ambiente in cui lavoravo, e ne sono più che contenta dato che ho imparato cose davvero molto utili sui bambini. Inoltre sono state organizzate in modo da vivere in prima persona l'esperienza facendo pratica con i bambini, e successivamente affrontare gli stessi argomenti tramite formazioni specifiche più teoriche.
Tutto ciò che ho appreso potrò sfruttarlo anche in futuro quando mi ritroverò ad avere a che fare con bambini piccoli.
Sono stata pienamente soddisfatta del progetto che ho scelto e svolto, e mi dispiace che sia finito, perchè le cose da imparare erano ancora tante e mi sarebbe piaciuto continuare su questo percorso.
Consiglierei a tutti i miei coetanei di fare questa esperienza perché introduce i giovani al mondo del lavoro, raddrizzando i loro comportamenti e adattandoli al contesto lavorativo (che non è più quello scolastico, anche se è ancora protetto essendo finalizzato all'imparare), inoltre permette di fare tantissime formazioni a scelta, oltre a quelle specifiche del proprio progetto. Tutta questa varietà e queste opportunità permettono inoltre di chiarirsi le idee sul proprio futuro.