Si entra a contatto con un sacco di realtà del territorio e con il mondo del lavoro
Marianna Malpaga, giovane SCUP che ha concluso la sua esperienza di servizio civile annuale il 30/09/21 presso Vita Trentina, si racconta.
- Perché hai scelto quel progetto?
Volevo avvicinarmi di più al mondo del giornalismo, che prima avevo visto solo "da lontano", con alcune collaborazioni e attraverso le mie letture. La pandemia mi ha "bloccata" in Trentino dopo alcune esperienze fuori regione e all'estero, e allora ho pensato che il servizio civile potesse essere una buona occasione per avvicinarmi al mondo del lavoro tramite un progetto interessante e per conoscere maggiormente anche le associazioni, cooperative e organizzazioni trentine.
- Quali erano le tue aspettative?
Cercare di inserirmi di più nel contesto locale, cominciare a "mettere il naso" nel mondo del lavoro, attivarmi nel mio territorio.
- Cosa hai fatto per sceglierlo?
Conoscevo già da molti anni il servizio civile, sia perché alcuni miei amici l'hanno svolto sia per la pubblicità e per la mia sensibilità in generale. Ho saputo del progetto lanciato da Vita Trentina tramite l'associazione Noi Trento, l'ho letto, mi è piaciuto e mi sono candidata.
- Come sei stata selezionato/a?
Ho fatto un colloquio alcune settimane prima dell'inizio del servizio civile.
- Come sei stata introdotto/a?
Io e il mio compagno di Scup abbiamo iniziato con lo svolgere piano piano i nostri compiti, cercando di capire come destreggiarci nella redazione di un giornale. Ci ha aiutato il nostro Olp ma ci hanno seguito molto anche tante figure interne all'organizzazione, che ci hanno insegnato "tecniche" del mestiere (non solo quello del giornalista).
- Come ti hanno accolto?
L'accoglienza è stata ottima. Come dice Nicola, il mio compagno di Scup, abbiamo vissuto un anno in un clima quasi familiare.
- Quali erano i tuoi compiti?
Mi sono occupata principalmente della stesura di articoli d'attualità, sia dalla mia zona (Valsugana) sia dal Trentino in generale. Io e il mio compagno di Scup abbiamo anche fatto un viaggio in diciassette oratori trentini, cercando di capire e provando a raccontare come hanno vissuto la pandemia e cosa stanno facendo per rilanciare il loro progetto non solo associativo ma anche educativo
- Cosa ti piaceva fare?
Mi piace molto scrivere e fare interviste.
- Cosa non ti piaceva fare?
Non c'è stato niente di ciò che ho fatto che mi sia risultato particolarmente sgradevole,
- Eri da sola? Se no, come ti trovi con gli/le altri giovani scup?
No, non ero da sola. Pur non essendo nella stessa stanza, ho lavorato molto a contatto con Nicola, il mio compagno di Scup. Pur avendo un'età molto diversa dalla mia (lui era appena uscito dalle superiori, io invece dal percorso magistrale in università), mi sono trovata bene e sono riuscita a collaborare e a lavorare con lui.
- Hai in mente di fare/hai fatto la certificazione delle competenze?
Non ho fatto la certificazione delle competenze.
- Che ne pensi della formazione generale?
Sono molto molto curate. Ovviamente ce ne sono state alcune che mi hanno entusiasmata ed altre che ho fatto più fatica a seguire, ma mi pare che nella lista proposta ognuno possa trovare qualcosa che gli interessa. I formatori sono sempre molto competenti nel campo che presentano.
- E di quella specifica? (senza andare nei dettagli)
Le formazioni specifiche sono state in parte svolte da Vita Trentina, in parte da Noi Trento. Quelle di VT, ovviamente, erano più incentrate sul giornalismo, mentre quelle di Noi Trento sulla gestione di gruppi e sull'animazione, perché la maggior parte dei progetti che seguono riguardano il mondo degli oratori. Non molto "inerenti" al mio percorso, quindi, ma comunque interessanti (anche per le competenze trasversali...).
- Sei stato/a soddisfatto/a?
Sì, è un percorso che consiglierei a tutti.
- Consiglieresti ad un giovane di fare questa esperienza? Perché?
Come sopra, lo consiglierei perché si entra a contatto con un sacco di realtà del territorio e con il mondo del lavoro. E anche con la "community" dello Scup.