Non sempre è stato semplice, ma ho imparato ad uscire dalla mia comfort zone
Alessia ci racconta la sua esperienza (tra il 2022 e il 2023) presso l’associazione «Noi Trento» nell’oratorio di Dro.
Ho scelto questo progetto essenzialmente per due motivi: il primo era la vicinanza a casa e il secondo perché sarei andata a operare in un ambiente che sarebbe stato in linea con il mio percorso di studi. Infatti quando mi sono candidata avevo fatto da poco la maturità presso l’istituto superiore “Don Milani” a Rovereto nell’ambito sociale.
Durante l’estate del 2022 ero davanti ad un bivio: iscrivermi all’università oppure fare l’esperienza del servizio civile. Ho avuto la fortuna che prima di me, altri giovani che conosco l’avevano svolto proprio presso il mio oratorio e sono stati anche loro a incoraggiarmi a candidarmi. In quell’occasione ho saputo che insieme a me si era candidata anche una mia amica.
A fine luglio ho fatto il colloquio presso la sede di «Noi Trento» — che è l’associazione degli oratori — e quasi un mese dopo ho ricevuto una mail nella quale mi veniva comunicato che ero stata selezionata e che non ero l’unica: infatti con me ci sarebbe stata Claudia, che già conoscevo.
Prima di iniziare l’esperienza le mie aspettative erano quelle di formarmi ancora meglio nell’ambito dell’animazione e saperle mettere in pratica.
Una volta iniziato il mese di settembre abbiamo fatto subito la prima formazione generale, durata due giorni, e poi è iniziata veramente l’esperienza SCUP. Al nostro arrivo siamo state accolte dal nostro OLP, che era il parroco, don Stefano. Ci ha spiegato quali attività avremmo svolto e ci ha accompagnate in un breve tour della struttura dell’oratorio.
A questo punto non ci restava che iniziare il nostro servizio. Dopo pochi giorni abbiamo fatto la prima riunione dove siamo state presentate ufficialmente a tutto il gruppo di animatori che di solito si occupa di organizzare le attività per il Gruppo Giovani e sono gli stessi che poi si occupano anche delle attività estive. Sono stati tutti molto accoglienti anche perché sono gli stessi che fino qualche anno prima erano i nostri animatori, quindi ci conoscevano già.
I miei compiti nell’organizzazione variavano ma ci occupavamo di organizzare e realizzare attività per il nostro Gruppo Giovani, varie attività di segreteria come fare i tesseramenti e archiviare quelli vecchi. Ci siamo anche cimentate nell’attività del cinema prestandoci come servizio alla biglietteria ma anche esperte, soprattutto quando si svolgevano attività con le scuole, in particolare durante il Religion Film Festival e in occasione della Giornata della Memoria.
A me è piaciuto molto la parte operativa e organizzativa delle attività perché è il momento dove ti puoi confrontare di più con l’altro e dove possono nascere delle idee con tanto potenziale.
Con Claudia, l’altra giovane in SCUP, ho condiviso 12 mesi di servizio. Ė stata una scoperta bellissima perché, nonostante ci conoscessimo fin da piccoline, non avevamo mai avuto modo di condividere così tanto tempo insieme. Non è sempre stato facile, capita a tutti di avere dei momenti no ma, per noi, è stata importante e fondamentale la complicità che ci ha aiutato molto e ci ha stimolato fino alla fine condividendo esperienze anche fuori dall’oratorio.
La formazione generale è sempre stata molto interessante perché i moduli proposti andavano a coprire veramente tante aree e questo ti permette di scegliere quella che più pensi sia affine a te. Io personalmente ho avuto modo di approfondire argomenti che non erano inerenti direttamente al percorso di servizio civile ma che mi hanno aiutato nella mia formazione personale.
La formazione specifica, invece, mi ha regalato veramente tantissime nozioni che ho portato nel mio percorso e oltre. Sono stati dei momenti nei quali confrontarsi con qualcuno che ha le tue stesse responsabilità e un modo per migliorare parlando delle attività che si fanno nel proprio oratorio. In questo modo ho avuto l’occasione di conoscere persone stupende con le quali ho condiviso dei momenti molto belli, compresa la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona.
Sono assolutamente soddisfatta del mio percorso, che non è sempre stato semplice ma che mi ha insegnato ad andare oltre la comfort zone e ad affrontare le difficoltà che mi si presentano davanti.
Consiglio vivamente il servizio civile perché è un ottimo modo per formarsi, fare esperienza, crearsi una rete di contatti: tutte cose che potranno essere utili per inserirsi nel mondo del lavoro.