Mi sono candidato quasi per gioco; era già da qualche anno che volevo cambiare ambito lavorativo
Questi 12 mesi sono passati in un attimo! Ora mi trovo a ripercorrerli potendo vedere chi ero con gli occhi di chi sono!
Pubblichiamo la storia di Davide Rizzardi, in SCUP a Villa Argia nel 2021.
"Tra le molte proposte dello SCUP ho trovato quella che faceva per me “ Vivere con- fase4” presso la cooperativa Villa Argia di Mori (struttura residenziale riabilitativa con utenti affetti da disagi psichici o tossicodipendenze).
Ho scoperto questo progetto grazie alla mia ragazza e mi sono candidato quasi per gioco; era già da qualche anno che volevo cambiare ambito lavorativo (ho sempre lavorato come cameriere di sala)cercando qualcosa di più inerente al mio percorso di studi. intanto mi sono informato su cosa fosse il Servizio Civile e il mio entusiasmo cresceva sempre di più. Con sorpresa sono stato convocato per un colloquio dove ho conosciuto il direttore della struttura, altri componenti del consiglio di amministrazione e colei che sarebbe stata poi la mia OLP.
Qualche giorno di attesa e poi la bella notizia: sono stato selezionato!
Il 1° Ottobre 2020 ha avuto inizio il mio servizio civile e non solo il mio, anche quello della mia collega, perché questo progetto prevede la selezione di più candidati.
Crescere professionalmente ed imparare ad aiutare in modo efficace chi ha bisogno erano le mie aspettative maggiori e ho raggiunto entrambi gli obiettivi.
Il primo periodo è servito per ambientarci non solo all'interno della struttura fisica ma anche in un contesto totalmente nuovo. Non è stato per niente difficile grazie alla meravigliosa accoglienza ricevuta dagli operatori e soprattutto dagli ospiti
Le mie mansioni spaziavano dall’affiancamento agli operatori al dare aiuto agli utenti nelle attività di assemblaggio, fino ad attività più astratte ma non meno importanti come il dialogare o mediare tra ospiti e staff.
Nel collaborare con gli operatori capitava anche di dover preparare il pranzo ed apparecchiare la tavola: cose che alla collega e a me divertivano molto.
Nel complesso tutto ci divertiva ma non appena il contesto richiedeva serietà eravamo prontissimi per contribuire ed agire con precisione alle richieste degli operatori.
La cosa che personalmente mi entusiasmava meno era l’attività di assemblaggio, semplicemente per la monotonia del lavoro, poiché poteva diventare interessante in un attimo grazie alle chiacchiere e alle risate degli ospiti.
Il servizio civile, oltre alle formazioni specifiche, da la possibilità di certificare delle competenze ed è stato un percorso che ho iniziato però, purtroppo, non ho portato a termine. Per quanto riguarda le formazioni devo dire di averne sempre trovate di molto interessanti, stimolanti e davano la possibilità di confrontarsi con altri ragazzi ed altre ragazze in servizio. È capitato anche di trovare amici e conoscenti e anche di fare nuove amicizie ma soprattutto mi hanno aiutato a trovare la mia identità come “ ragazzo in servizio civile”. Non ci si può dimenticare dei Peer Leaders, della loro puntualità e del costante impegno che impiegano nel rendere lo SCUP dinamico creando un ambiente quasi familiare.
Lo SCUP mi ha dato tanto e ne sono pienamente soddisfatto; ho provato a dare anche io qualcosa: la voce; per poterlo raccontare, per poter farlo ascoltare e per consigliarlo a chi ancora non trova sicurezze sul lavoro, a scuola o in se stesso. Il servizio civile è anche questo: un percorso dentro di sé dove puoi trovare cose nuove e crescere come cittadino. Insieme ad altri colleghi lo abbiamo addirittura portato sulle spalle durante sei incredibili tappe lungo i sentieri di montagna del nostro incantevole Trentino per far conoscere lo SCUP sul territorio.
Questi 12 mesi sono passati in un attimo! Ora mi trovo a ripercorrerli potendo vedere chi ero con gli occhi di chi sono!"