Il riscatto del servizio civile
"mi sento parte di qualcosa che sto contribuendo a costruire insieme ai miei colleghi italiani"
(il racconto di Masoud)
Masoud (in foto, con la sua OLP), è un giovane iraniano, a Trento da pochi anni. Sta svolgendo servizio civile presso Caritas di Trento, “strumento” operativo per la promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali, all’interno delle altre specifiche competenze diocesane.
“CANTIERI DI CITTADINANZA: promozione della Solidarietà e del Volontariato” è il nome del suo progetto e ha come principale focus la pianificazione e realizzazione di interventi di promozione del Volontariato nelle scuole, accompagnando gli studenti aderenti negli enti dove presteranno servizio, supportandone e monitorandone l’andamento. Ha inoltre collaborato con Caritas nell’organizzazione di numerosi eventi ed iniziative, tra le quali il “Progetto 72 ore di volontariato” e il Capodanno in Caritas, oltre che nella gestione delle attività del Cedas (Centro di Ascolto e Solidarietà) e nella gestione del negozio Altru’Uso in via Giusti.
Tra i molti giovani in servizio civile, la storia di Masoud acquisisce un significato molto particolare; una storia che coglie nel profondo le difficoltà e i risvolti critici di chi è straniero immigrato in un nuovo paese. È una storia che ci ha voluto raccontare, fatta di dubbi e preoccupazioni emergenti durante il percorso di integrazione, ma anche di desiderio di essere e sentirsi parte della realtà italiana: “Quando sono arrivato a Trento, in una realtà così nuova, mi sono sentito in un certo senso abbandonato a me stesso, con la paura di non essere accettato e con grandi incertezze verso il futuro”. Nonostante ciò ha cercato di lanciarsi: “Quando sono a venuto a conoscenza dell’opportunità di servizio civile, ed in particolare di questo progetto, ho deciso di candidarmi, di provare a riscattarmi”. Il progetto, afferma, lo sta cambiando sia dal punto di vista del fare un’esperienza vicina al mondo del lavoro, ma anche personale: “Ora sto conoscendo molte persone, molti enti e la realtà che mi circonda. Mi sento più forte e integrato…mi sento parte di un qualcosa che sto contribuendo a costruire insieme ai miei colleghi italiani”.
Martina, la sua OLP, ci racconta che: “Quando andiamo nelle scuole per incoraggiare i ragazzi a svolgere attività di volontariato, Masoud racconta la sua storia e i ragazzi pendono dalle sue labbra…questo perché sa arrivare alle persone, sa far capire come sia importante per lui mettersi in prima persona in gioco per aiutare gli altri, ma anche se stesso nel relazionarsi con gli italiani”.
Un bell’esempio di come il servizio civile diventi anche un momento di riscatto, un “mezzo” per conoscere la nuova realtà ospitante e integrarsi in essa, contribuendo giorno per giorno al suo sviluppo e miglioramento.
A cura di S. Michelini