Provincia autonoma di Trento

Ho potuto migliorare il mio modo di relazionarmi con le altre persone

Emanuele ha svolto un progetto presso l'Associazione IRIS

Sono Emanuele Pilati, ho 21 anni e ho svolto servizio civile presso l’associazione IRIS di Revò.

IN QUALE ORGANIZZAZIONE HAI FATTO SERVIZIO CIVILE?
Ho svolto servizio civile presso l’associazione IRIS di Revò. Questa associazione si occupa di aiutare persone con varie disabilità, all’interno dell’associazione possiamo trovare persone con autismo, persone sordo mute, e persone con altre difficoltà. 

Ho scelto il progetto di servizio civile che si intitolava “IRIS D’ESTATE” infatti questo progetto lo svolto durante i mesi estivi e avuto la durata di 3 mesi. 

QUALE PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE HAI SCELTO E PERCHÉ?
Ho scelto di fare servizio civile presso l’associazione Iris per conoscere, la realtà della disabilità e per cercare di comprendere quelli che sono i bisogni dei ragazzi con disabilità.  Per imparare a lavorare in gruppo, e conoscere una nuova realtà. Questo progetto lo scelto perché aveva una durata breve, in modo che dopo avere svolto questi tre mesi potevo decidere se, fare un altro progetto di servizio civile, oppure cercare lavoro, o svolgere dei concorsi, o riprendere gli studi universitari.  

QUALI ERANO LE TUE ASPETTATIVE?
Le mie aspettative sono state pienamente soddisfatte. Le mie aspettative erano quelle di trovarmi in un ambiente accogliente, imparare a conoscere i ragazzi disabili e a relazionarmi con loro, imparare a lavorare in gruppo, conoscere come opera  l’organizzazione, imparare a non sottovalutarmi o avere una bassa stima di me stesso. 

Questi obiettivi sono stati pienamente soddisfatti grazie, alla mia OLP e agli educatori con cui ho lavorato. 

COME SONO STATO SELEZIONATO?
Sono stato selezionato tramite colloquio, svolto dalla mia OLP Roberta e dal capo dell’organizzazione Serena.  Il colloquio consisteva, in alcune domande personali per sapere gli studi che avevo svolto in precedenza, un po’ il mio percorso di vita, e poi un’altra parte molto importante era quella riguardante il progetto mi hanno chiesto se so quali sono gli obbiettivi del progetto e di cosa si occupa l’associazione di cui avrei fatto parte. 

Gli obiettivi erano promuovere l’inclusione sociale e fare conoscere la disabilità sul territorio in questo caso nel comune di Novella, e come lo si faceva facendo varie uscite e progetti. Es: progetto “panchine parlanti”  pranzi con gli alpini, attività di sensibilizzazione sul territorio. 

COME SEI STATO INTRODOTTO OPERATIVAMENTE ALL’INTERNO DELL’ORGANIZZAZIONE?
La OLP Roberta mi ha presentato i suoi colleghi che imparato a conoscere durante il percorso di servizio civile. 

COME SEI STATO ACCOLTO?
Erano entusiasti. Prima di tutto perché sapevano che in quei tre mesi gli avrei dato una mano e poi perché mi hanno insegnato alcune mansioni del loro lavoro.   

QUALI ERANO I TUOI COMPITI COME GIOVANE IN SERVIZIO CIVILE?
I miei compiti variavano di giorno in giorno, uno dei compiti che avevo era aiutare gli utenti nell’apparecchiare la tavola, perché questa per loro non era un operazione semplice, poiché facevano fatica a ricordarsi di volta in volta come doveva essere apparecchiata la tavola, e quindi io gli davo una mano in questo compito, poi aiutavo alcuni di loro durante il pranzo, tagliavo il cibo in modo che lo potessero mangiare con tranquillità, un altro compito che mi è stato dato era quello di aiutare gli utenti nel fare dei lavori manuali, es: andare ad innaffiare l’orto, fare dei lavoretti con la carta crespa e colla vinavil, accompagnarli insieme agli educatori durante le uscite e le gite che si svolgevano tutti i mercoledì della settimana. Aiutare gli utenti quando facevano giochi in scatola, ad esempio aiutarli nel ricordarli il colore o una determinata forma di un gioco. ogni tanto svolgevo attività di archiviazione quando mi veniva richiesto dalla capa dell’associazione.  

COSA TI PIACEVA FARE?
Mi piaceva potere svolgere più compiti es: prima aiutare a dare una mano a preparare la tavola ai ragazzi e poi ritrovarmi ad archiviare documenti in ufficio, oppure a stendere i panni con gli utenti. 

COSA NON TI PIACEVA FARE?
Non c’era qualcosa in particolare che non mi piacesse fare, perché il mio obiettivo era quello di imparare qualcosa di nuovo e poiché queste attività che svolgevo io le facevano anche le persone con cui ho lavorato mi facevano sentire parte del gruppo. 

HAI FATTO LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE?
Purtroppo non lo ho fatto perché mi era stato detto all’inizio che tre mesi erano troppo pochi per potere fare una certificazione delle competenze. 

LA FORMAZIONE GENERALE ORGANIZZATA MENSILMENTE?
È stato un bel momento di ritrovo con gli altri ragazzi che avevo conosciuto alla formazione generale iniziale, l’argomento che avevamo affrontato era quello dei conflitti, e durante la mattina avevamo assistito a varie rappresentazioni teatrali e musicali che parlavano appunto dell’argomento della guerra. Penso sia stato bello per farci riflettere su questa tematica.  Però avrei preferito che l’argomento fosse stato un altro o in alcuni casi trattato in modo differente e più approfondito. 

COSA NE PENSI DELLA FORMAZIONE SPECIFICA PROPOSTA DALL’ORGANIZZAZIONE DOVE HAI SVOLTO SERVIZIO CIVILE? 
Penso sia stata utile, per comprendere le dinamiche della disabilità anche da un punto di vista scientifico, ciò mi ha permesso di essere più consapevole delle difficoltà degli utenti. 

SEI STATO SODDISFATO DELLA TUA ESPERIENZA? 
Si, sono stato molto soddisfatto perché mi ha permesso di conoscere un nuovo mondo e ho potuto migliorare il mio modo di relazionarmi con le altre persone, anche quelle con difficoltà. 

CONSIGLIERESTI AD UN ALTRO/A GIOVANE DI FARE QUESTA ESPERIENZA? PERCHÉ? 
Si consiglierei ai giovani di fare un esperienza di servizio civile perché ti permette di prendere tempo per compiere delle decisioni importanti e nel frattempo impari qualcosa di nuovo in un posto nuovo. In particolare consiglio l’esperienza all’associazione IRIS di Revò, perché permette hai giovani di conoscere bene il mondo della disabilità, ti insegna a valorizzare anche le persone che hanno queste difficoltà e si lavora con un equipe di persone motivate nel loro lavoro.  Lo consiglio perché mi sono trovato molto bene fin da subito, nonostante all’inizio abbia fatto un po’ di fatica ad integrarmi in quel nuovo mondo per me sconosciuto. Una cosa importante che sottolineo è l'essere disposti ad imparare e mettersi in gioco.