Ho capito che lavorare insieme porta più frutti che lavorare da soli
Il racconto di Beatrice, che ha svolto un progetto SCUP presso la Caritas diocesana di Trento.
Ho fatto servizio civile presso la Caritas Diocesana di Trento, nello specifico al Negozio Altr'Uso di Rovereto. Ho scelto questo progetto perché sapevo mi avrebbe permesso di stare a contatto con le persone e di aiutarle. Inoltre, essendo io interessata ai temi ecologici, un negozio di abiti usati era in linea con i miei principi.
Mi aspettavo di conoscere meglio l'ambiente della Caritas e di fare qualcosa di utile per le altre persone, specialmente per quelle meno fortunate di me, in modo tale che si sentissero sostenute e mai giudicate.
Prima di scegliere il progetto ho partecipato a un incontro formativo online, dove mi sono state date tutte le indicazioni necessarie per selezionare ciò che faceva più al caso mio. Ho mandato la mia candidatura all'ente, come previsto, e sono stata convocata per un colloquio in presenza. Lì mi sono state fatte delle domande sia sul progetto stesso, sia in relazione al mio percorso e ai miei interessi.
Una volta iniziato il mio progetto, La mia OLP mi ha introdotta gradualmente nell'ambiente, permettendomi di conoscere tutte le persone che ne facevano parte e dandomi il tempo di imparare e capire quello che avrei dovuto fare. I volontari e i lavoratori mi hanno accolta con affetto, facendomi sentire a casa e mai in difetto nel chiedere aiuto.
Io collaboravo alla gestione del negozio, aiutando i clienti, fornendo informazioni e fissando gli appuntamenti per la raccolta degli abiti (il Negozio raccoglie in donazione abiti dismessi in buone condizioni, ma questa attività viene organizzata su appuntamento per evitare che il luogo sia preso come una discarica). Mi piaceva stare in negozio e chiacchierare con chi entrava a cercare indumenti o solo per dare un'occhiata. Erano momenti di confronto che mi permettevano di fare nuove conoscenze e avvicinarmi a culture anche diverse dalla mia, imparando ogni giorno qualcosa di nuovo.
L'unica cosa che ho un po' sofferto durante il mio anno di servizio civile è stato che, da pendolare, per ragioni di tempistiche non riuscivo a tornare a casa in pausa pranzo, fatto che mi costringeva a stare molte volte da sola.
La formazione generale era uno dei miei momenti preferiti: ho sempre partecipato a incontri interessanti e anche divertenti, ampliando le mie conoscenze e instaurando bei rapporti con altr* giovan* in servizio civile. La formazione specifica è invece stata utile per entrare più nei dettagli e capire meglio il funzionamento dell'ente presso cui mi trovavo.
Sono soddisfatta della mia esperienza perché ritengo mi abbia aiutata a crescere come persona, consentendomi di migliorarmi e insegnandomi a mettermi in gioco. Grazie al servizio civile ho iniziato a fidarmi maggiormente delle mie capacità e a chiedere aiuto quando necessario: ho capito che lavorare insieme porta più frutti che lavorare da soli e che, per farlo, bisogna credere in se stessi e negli altri. Consiglio ad altr* giovan* questa esperienza: è un'introduzione "soft" al mondo del lavoro che ti prepara per il futuro e ti consente di fare qualcosa di utile per te stesso e per la comunità.