Esperienze che mi hanno fatto crescere sia a livello formativo che umano.
Daniela Pizzamiglio - Associazione "AGSAT"
Daniela ci racconta la sua esperienza!
Sono una ragazza di 25 anni, nata in un piccolo paesino della bassa bresciana; ho studiato a Trento laureandomi alla triennale di sociologia e poi alla magistrale di servizio sociale. Questa città, lo stile di vita e lo spazio dedicato ai temi sociali e al volontariato, a cui da qualche anno dedico un po’ del mio tempo in due diverse associazioni, mi hanno colpito a tal punto che un anno fa ho deciso di trasferirmi. Finita la laurea specialistica ero molto disorientata e timorosa nella ricerca di un lavoro e le pressioni e aspettative dei miei famigliari erano molto elevate. Ho pensato che fare un’esperienza come quella di servizio civile mi avrebbe aiutato molto, anche perché le poche esperienze lavorative e la mia insicurezza non giocavano a favore. Ora che sono a metà strada di questo percorso non posso che ritenermi soddisfatta e orgogliosa della scelta che ho fatto perché mi ha accresciuto tanto, sia professionalmente che personalmente.
Come si chiama il tuo progetto e di cosa ti occupi? Perché lo hai scelto?
Autismo. Un mondo da conoscere è il progetto per cui mi sono candidata e che svolgo presso l’associazione AGSAT di Trento, creata da genitori con figli con spettro autistico. Quando ho letto i vari progetti di servizio civile, questo mi ha subito colpito, sia per l’offerta formativa che offriva sia per la preziosa opportunità di apprendere un lavoro stando tutti i giorni accanto a diversi professionisti (psicologi, TERP, neuro-psicomotricisti, logopedisti, educatori). Inoltre, quello dell’autismo, era un mondo a me ancora poco conosciuto, ma ne ero affascinata e mi incuriosiva l’idea di conoscerlo nella quotidianità di tutti i giorni. Due sono le strutture in cui svolgo il mio servizio civile: la prima è un centro riabilitativo per minori e la seconda è un centro socio-riabilitativo per adulti. In questi mesi ho svolto davvero molte attività come la preparazione del materiale riabilitativo, l’accompagnamento dei ragazzi nelle uscite, l’affiancamento degli operatori nei progetti e nelle terapie, la partecipazione a formazioni, etc.
Racconta un aneddoto del tuo SCUP
Era Natale e dovevo preparare un video con delle foto da mostrare ai genitori del centro riabilitativo. Stavo scegliendo la musica e nel bel mezzo di una canzone sono entrati i bambini che aspettavano di fare terapia. Sentendo la musica hanno cominciato a ballare e così hanno fatto anche le terapiste e, ovviamente, anche io. È stato un momento davvero emozionate, che mi ha fatto finire in bellezza il 2018!
Fai una valutazione del tuo percorso fino ad ora.
Il tempo all’AGSAT è passato davvero velocemente! Ho vissuto tante esperienze che mi hanno fatto crescere sia a livello formativo che umano. Importante per me è stato il potersi rapportare direttamente con professionisti e utenti: questo mi ha messo concretamente alla prova e mi ha permesso davvero di apprendere sul campo, di mettere in gioco le mie capacità. Anche la formazione offerta per me è un grande punto di forza che mi ha accompagnato costantemente nella conoscenza dell’autismo; in Agsat, poi, non ho trovato solo professionisti competenti ma anche amicizie, persone che mi hanno stimolato a crescere sotto tanti punti di vista. Ritengo, quindi, che questo progetto di servizio civile sia completo e stimolante perché unisce attività teoriche e pratiche, creatività e strutturazione.
Cosa hai imparato e cosa stai imparando grazie al tuo progetto?
Nel concreto ho imparato davvero molto: dalle gestione dei comportamenti problema dei ragazzi, alla strutturazione della terapia e di alcuni test, alla gestione dei bambini e adulti, alla preparazione del materiale riabilitativo, all’utilizzo della comunicazione aumentativa alternativa, etc. Ma, come ho già ribadito, questo è per me si è rivelato anche un percorso di crescita personale che mi ha reso più sicura, mi ha permesso di mettermi in gioco anche sfidando le mie paure, mi ha reso più responsabile e ha aggiunto un’esperienza unica nella mia vita.
In una parola, come definiresti il Servizio Civile?
Arricchente.
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Daniela ha scelto il progetto "Autismo. Un mondo da conoscere" proposto dall'Associazione AGSAT