Provincia autonoma di Trento

Credevo fosse l’occasione ideale per conoscere e scoprire i miei limiti ma anche le mie inclinazioni, e così è stato.

Giorgia ci racconta del suo progetto di servizio civile in una scuola.

Ho prestato servizio civile presso la scuola primaria Crispi, facente parte dell’Istituto Comprensivo Trento 5.

Ho scelto questo progetto perché mi dava l’opportunità di entrare nel vivo del mondo della scuola e di fare esperienza nel settore della formazione, a me particolarmente caro, e inoltre rispecchiava i miei personali interessi. In particolare, il progetto prevedeva di affiancare e sostenere bambini stranieri nell’apprendimento dell’italiano come L2 anche in un’ottica di integrazione sociale e culturale, e per questo mi ha particolarmente colpito.

Attraverso questo progetto immaginavo di crescere e maturare come persona, mi aspettavo di migliorare le mie capacità di instaurare rapporti con piccoli e adulti, di diventare maggiormente autonoma e responsabile, per me stessa e per gli altri; credevo fosse l’occasione ideale per conoscere e scoprire i miei limiti ma anche le mie inclinazioni, e così è stato.
Selezionando l’ambito “formazione”, ho cercato di leggere attentamente i programmi dei vari progetti presenti sul sito di SCUP, ho seguito i miei interessi personali e dopo aver valutato il tipo di esperienza che stavano offrendo ho scelto il progetto.
Dopo essermi iscritta a SCUP e aver inviato i documenti necessari alla candidatura all’ente, sono stata convocata per un colloquio con la mia futura OLP presso la scuola, così come gli altri candidati. Poi ho scoperto di essere stata scelta per quel progetto attraverso la graduatoria.

Inizialmente c’è stato un periodo di un paio di settimane di osservazione e inserimento all’interno delle classi in modo da dare a me, ai ragazzi e alle maestre la possibilità di conoscersi meglio e imparare ad abituarsi alla presenza reciproca in aula. Dopo questo periodo, sempre in maniera più autonoma, ho iniziato a svolgere le attività previste assieme ai ragazzi.

Ho trovato davvero molta gentilezza e disponibilità al mio arrivo. Sono stata presentata al personale ATA e alle maestre. Particolarmente premurosa e attenta si è mostrata la mia OLP che è sempre stata sensibile e attenta.

Ho passato la maggior parte del mio progetto affiancando un ragazzino della classe quinta, durante le ore di geografia, storia e italiano e un bambino di classe prima, principalmente durante le ore di italiano. Il mio compito consisteva nell’affiancare gli studenti durante la lezione, durante lo svolgimento di particolari esercizi adattati al loro livello linguistico, o semplicemente spiegare nuovamente i concetti illustrati dalle maestre, in modo che i ragazzi potessero beneficiare di un aiuto individuale e un supporto a volte anche emotivo.

Durante l’ultimo mese di progetto (giugno) ho avuto modo di aiutare, collaborando attivamente, nella realizzazione di un laboratorio linguistico estivo (due settimane), tenutosi sempre presso l’istituto. Assieme ad un’altra ragazza in servizio civile abbiamo organizzato per i ragazzi e poi coordinato le attività, sia didattiche che di carattere più ludico.

Stare con i bambini, dai più grandi ai più piccini, mi ha dato davvero grande gioia e mi ha ispirato a diversi livelli. Ho avuto modo di costruire rapporti interpersonali molto positivi e basati sul rispetto reciproco sia con i ragazzi che con il personale della scuola, in particolare con le maestre e la mia OLP. La cosa che più mi è piaciuta è stata capire quanto importante fosse il mio aiuto e il mio appoggio per i ragazzi che seguivo. Vederli prendere maggiore sicurezza e consapevolezza di sé man mano che i giorni passavano è stato davvero entusiasmante e soddisfacente.
Fortunatamente non ci sono stati aspetti del progetto negativi o spiacevoli. La parte per me forse più difficile, soprattutto all’inizio, era cercare di mettersi nei panni dei ragazzi per capirne meglio i bisogni e per poterli aiutare nel migliore dei modi possibili.
Durante il mio periodo di servizio civile c’era anche un’altra ragazza della mia età. Anche se svolgevamo la maggior parte delle attività separatamente, in classi differenti, abbiamo instaurato un bel rapporto di amicizia soprattutto durante il periodo del laboratorio estivo.

La formazione che ho ricevuto durante il progetto, sia generale che specifica, credo sia molto utile per affrontare al meglio e consapevolmente i mesi di servizio civile, per avere le informazioni tecniche più importanti e alcuni cenni sulla storia del servizio civile. Inoltre è un’occasione per conoscere altri giovani, i formatori ma anche le figure che lavorano all’interno degli uffici e che si occupano di offrire esperienze più piacevoli possibili.
Ho trovato molto interessante e positiva l’opportunità di scegliere dei moduli di formazione specifica cercando di approfondire tematiche legate ai propri interessi oppure lasciandosi trasportare dalla curiosità. Un momento altamente arricchente a livello di conoscenze teoriche o pratiche ma anche un’occasione di conoscere persone nuove e interessanti.

Posso affermare di essere stata sinceramente soddisfatta della mia esperienza.
Consiglierei assolutamente di fare questo tipo di esperienza. A prescindere dalla durata del progetto è un modo per mettersi in gioco, per conoscersi meglio, per incontrare tante nuove realtà e persone diverse. Grazie a questa opportunità ci si può sentire parte attiva di un gruppo e in senso più ampio della società.